Non aveva certo torto il filologo Piero Camporesi quando, parlando della cultura enogastonomica del nostro paese, esaltava l’opera dell’Artusi: 790 ricette di origine contadina racchiuse nell’opera del 1891 “La Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” dal romagnolo Pellegrino Artusi. Un vero e proprio manuale di cucina che raccoglie e racconta la tradizione casalinga, legata a prodotti locali e spesso poveri, alla terra, alla stagionalità e alla lavorazione contadina.
Ed è da qui – con prodotti che rievocano il forte legame con la terra e la semplicità della cucina contadina – che intendono ripartire gli chef ravennati. Dal febbraio del 2020, gli chef sono anche formalmente riuniti nell’associazione “RavennaFood”, estensione locale della rinomata “Chef to Chef Emiliaromagnacuochi”.
Si tratta di una ventina di cuochi, gastronomi e piccoli produttori uniti dalla stessa passione per la cucina di qualità, con la forte convinzione che i prodotti locali e stagionali, possibilmente poco trattati, rappresentino la vera risorsa che può contribuire a restituire grandezza all’offerta gastronomica di Ravenna.
Agli chef di “RavennaFood” è stato chiesto di riproporre nelle loro ricette un itinerario del gusto con i grandi piatti della tradizione.