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Strozzapreti

Acqua, farina e nient’altro, perché tutto il resto (uova, burro, olio, carne) era un lusso, appannaggio esclusivo di pochissimi durante il Medioevo, tra cui le alte sfere ecclesiastiche.

Proprio per questa ragione, in una sorta di irriverente augurio al clero, i locali hanno imparato a chiamare questo tipo di pasta “STROZZAPRETI”. Lo Stato Pontificio era solito imporre tasse anche sotto forma di beni di consumo, come le uova. Le donne di casa, quindi, private di questo prodotto idearono una nuova ricetta a base di sole acqua e farina.

In altre varianti il nome deriverebbe dal movimento a torsione delle mani come a “strozzare” la pasta (comunque destinata alla visita del prete) o dei lacci che venivano usati per strangolare i prelati nel periodo di massima tensione nei confronti della dominazione pontificia. Insomma, in ogni caso, per i malcapitati rappresentanti della Chiesa non finiva bene!

Strozzapreti

RICETTA DEGLI STROZZAPRETI

Ricetta dello chef Gaetano Latino

Ingredienti per 4 persone

  • 500 gr. di farina tipo 00;
  • 300 ml di acqua;
  • due prese di sale.

Preparazione

Setacciare la farina, unire sale e l’acqua. Lavorare l’impasto per alcuni minuti, finché non diventi una massa consistente e senza grumi.
Dopo essere stato a riposo per circa 15 minuti, l’impasto è pronto per essere diviso in palline, che verranno poi sistemate sopra un canovaccio infarinato. Ogni palla andrà stesa con il mattarello, abbastanza sottile, circa un paio di millimetri di spessore.

La pasta infarinata andrà ripiegata delicatamente su se stessa e tagliata a strisce larghe un dito con un coltello molto affilato.
Stendere le striscioline e infarinarle. Strofinare quindi le striscioline tra le mani. In questo modo si forma un ricciolo di pasta che potrà essere spezzato con le mani per ottenere appunto gli “strozzapreti” da buttare in acqua bollente, dopo averli fatti riposare qualche minuto.

Gli strozzapreti possono essere accompagnati da qualsiasi tipo di condimento di carne, pesce, formaggio e verdure.

A cura della Redazione Locale.
E-mail: turismo@comune.ravenna.it

Ultima modifica: 14 Dicembre 2022

FOCUS

Olindo Guerrini e l’anticlericalismo romagnolo

Nato a Forlì ma vissuto a lungo nel ravennate, Olindo Guerrini è stato un politico – anche assessore a Ravenna – Sovrano grande ispettore della massoneria, giornalista satirico, direttore della Biblioteca Universitaria di Bologna, nonché poeta e scrittore.

Tra i suoi vari pseudonimi vi è anche quello di Lorenzo Stecchetti, nomignolo che serviva da irriverente copertura alle molte liriche di contenuto erotico, macabro e fortemente anti-clericale che alla fine dell‘800 gli valsero una certa fama (nonché qualche denunzia). Di seguito una di queste, tratta dalla raccolta Adjecta.

EGOISMO

O fortunato chi sa viver bene,
mangiar, bere, dormire allegramente,
intento solo a canzonar la gente
che i vizietti e le donne gli mantiene,

non lavorare e aver le tasche piene,
esser somaro e comparir sapiente,
non pagar punto ed incassar sovente,
esser birbante e comparir dabbene

e sapersi cavar tutte le voglie
senza soffrir di scrupoli indiscreti;
curar la pancia e non sentirci doglie,

tutti saper del prossimo i segreti,
esser caro al marito ed alla moglie….
Ah, come l’hanno indovinata i preti!

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