Acqua, farina e nient’altro, perché tutto il resto (uova, burro, olio, carne) era un lusso, appannaggio esclusivo di pochissimi durante il Medioevo, tra cui le alte sfere ecclesiastiche.
Proprio per questa ragione, in una sorta di irriverente augurio al clero, i locali hanno imparato a chiamare questo tipo di pasta “STROZZAPRETI”. Lo Stato Pontificio era solito imporre tasse anche sotto forma di beni di consumo, come le uova. Le donne di casa, quindi, private di questo prodotto idearono una nuova ricetta a base di sole acqua e farina.
In altre varianti il nome deriverebbe dal movimento a torsione delle mani come a “strozzare” la pasta (comunque destinata alla visita del prete) o dei lacci che venivano usati per strangolare i prelati nel periodo di massima tensione nei confronti della dominazione pontificia. Insomma, in ogni caso, per i malcapitati rappresentanti della Chiesa non finiva bene!
RICETTA DEGLI STROZZAPRETI
Ricetta dello chef Gaetano Latino
Ingredienti per 4 persone
- 500 gr. di farina tipo 00;
- 300 ml di acqua;
- due prese di sale.
Preparazione
Setacciare la farina, unire sale e l’acqua. Lavorare l’impasto per alcuni minuti, finché non diventi una massa consistente e senza grumi.
Dopo essere stato a riposo per circa 15 minuti, l’impasto è pronto per essere diviso in palline, che verranno poi sistemate sopra un canovaccio infarinato. Ogni palla andrà stesa con il mattarello, abbastanza sottile, circa un paio di millimetri di spessore.
La pasta infarinata andrà ripiegata delicatamente su se stessa e tagliata a strisce larghe un dito con un coltello molto affilato.
Stendere le striscioline e infarinarle. Strofinare quindi le striscioline tra le mani. In questo modo si forma un ricciolo di pasta che potrà essere spezzato con le mani per ottenere appunto gli “strozzapreti” da buttare in acqua bollente, dopo averli fatti riposare qualche minuto.
Gli strozzapreti possono essere accompagnati da qualsiasi tipo di condimento di carne, pesce, formaggio e verdure.