113 km per una giornata alla scoperta delle Valli di Comacchio all’interno del Parco del Delta del Po.
Un percorso di grandissimo fascino. Forse uno dei più lunghi, ma anche quello che in grado di regalare scoperte e panorami inimmaginabili.
Si parte da Piazza dell’Aquila, e la direzione da tenere è quella del Nord, verso Venezia.
Appena fuori Ravenna, la prima deviazione punta verso Ovest. Inizia così un lungo tragitto di circa 21km tutto in pianura.
In questo primo tratto la strada asfaltata lascia poco spazio a quella sterrata e consente di mantenere una buona velocità di marcia.
Si attraversa tutta la campagna a nord della città, un’ampia distesa pianeggiante composta da campi e piccole località abitative che si stagliano su un orizzonte rurale a perdita di vista.
Giunti a Sant’Alberto (Ravenna), un piccolo abitato ai margini delle Valli di Comacchio, si passa davanti al cosiddetto Palazzone, un edificio costruito dalla famiglia degli Estensi nella prima metà del XVI secolo come presidio militare, oggi sede del Museo NatuRa.
Le Valli iniziano qualche pedalata più in là, ma prima però è necessario “guadare” il fiume Reno grazie al traghetto storico.
Superato il corso d’acqua ci si ritrova di fronte alle famose valli. Lo spettacolo è unico e surreale, soprattutto alle ore del tramonto. Stormi di fenicotteri e giochi di luce rendono la vista uno spettacolo per gli occhi.
Pedalando lungo Via Rotta Martinella in senso orario si costeggia tutta l’area nella sua interezza fino a raggiungere il borgo marinaro di Comacchio con i suoi canali e ponticelli.
Si raggiungono Porto Garibaldi e Lido degli Estensi, due dei sette lidi che costituiscono le spiagge di Comacchio e si ammira il mare.
Da qui ci si incunea nuovamente tra le valli, pedalando per 40 spettacolari km, facendo nuovamente ritorno a Sant’Alberto, dove si è attesi da un nuovo giro sul traghetto.
Da Sant’Alberto i km finali in direzione di Ravenna non ripercorrono quelli iniziali, ma si staccano per un verde giro di campagna, attraversando anche il piccolo paese di San Romualdo.
L’ARGINE DEGLI ANGELI
Una volta arrivati a Sant’Alberto e attraversato il fiume Reno – oppure prima di riattraversarlo, al ritorno – è possibile concedersi una deviazione di qualche chilometro verso l’Argine degli Angeli.
Salendo sull’argine del fiume Reno e imboccando la strada verso est, si procede su un tratto di strada sterrata che segue l’ansa della valle fino a Volta Scirocco. È qui che parte il tratto di pista ciclabile forse più bello d’Italia: 5,4 km di percorso ciclopedonale su strada bianca sterrata che taglia a pelo d’acqua le valli di Comacchio e arriva alla stazione da pesca di Bellocchio.
Un percorso immerso in un’oasi di biodiversità e bellezza unica nel suo genere.