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Archeologia

Il glorioso passato di Ravenna attraverso l’archeologia e le sue testimonianze

Ravenna è uno scrigno d’arte, di storia e cultura, è una città dalle antiche origini. È stata una delle città protagoniste nei secoli di passaggio tra la fine del periodo romano e l’inizio del Medioevo (V – VI sec. d.C.) quando fu designata per ben tre volte capitale: nelle ultime fasi dell’Impero Romano d’Occidente (402 – 403), durante il regno dei Goti sotto Teoderico (493 – 526) e infine, sotto il dominio bizantino (553 – 751).

In virtù di questo suo glorioso passato, nel 1996 otto dei suoi monumenti sono stati designati dall’UNESCO Patrimonio Culturale dell’Umanità.

La storia della città è molto più antica e affonda le sue origini nei primi decenni del VI secolo a.C. quando l’area doveva essere strutturata su poli abitativi su palafitte, e distribuiti sui isolotti della Valle Padusa.

La situazione cambiò durante la dominazione romana. La città crebbe d’importanza, si dotò di notevoli infrastrutture tra cui un imponente canale di collegamento (Fossa Augustea) tra il Po e il bacino cittadino posto a sud della città ma soprattutto di un porto, fortemente voluto dall’Imperatore Ottaviano Augusto (I secolo a.C.)  come sbocco della Pianura Padana sul mare, sede di una flotta militare con oltre 250 imbarcazioni a controllo dei Mari Orientali.

Dopo il trasferimento della capitale dell’Impero Romano d’Occidente a Ravenna nel 402 d.C., e la successiva dominazione gota e bizantina, la città mantenne un’immagine forte e un ruolo di prestigio sia sotto il potere degli Ottoni, sia in seguito, sotto l’ordinamento comunale e la dominazione veneziana.

In tempi recenti gli studi sulla storia di Ravenna hanno fatto notevoli passi in avanti.

Scavi archeologici hanno riportato alla luce importanti tasselli del passato della città, aiutando gli studiosi a ricostruirne un quadro storico sempre più completo.

Molte di queste scoperte sono già accessibili e visibili al grande pubblico (nei musei, nelle grandi basiliche, nei palazzi signorili, ma anche nelle strade e nelle piazze), molte altre invece lo saranno a breve.

Dislocò una flotta a Miseno e un’altra a Ravenna
a difesa del mare Adriatico e del mar Tirreno
(Svetonio, De Vita Caesarum, Vita di Augusto, 49)

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