Fra le tante cose imperdibili da visitare in città, sicuramente spiccano gli otto monumenti del sito Unesco.
Tra tutti io preferisco la Basilica di San Vitale: imponente, elevata e maestosa. I mosaici di San Vitale rimangono indelebili su ogni turista che giunge nella splendida capitale del mosaico.
Sapete che Klimt si ispirò all’immagine di Teodora per il Ritratto di Adele Bloch-Bauer? Anche Dante Alighieri ha tratto spunto dai mosaici di San Vitale per la composizione di alcuni versi della Divina Commedia.

La basilica venne costruita nel corso del VI secolo d.C. su un sacello più antico dedicato a San Vitale. Si narra la leggenda che proprio in questo luogo avvenne il martirio del santo, anche se il suo corpo fu rinvenuto a Bologna.
La cupola affrescata in stile barocco e il labirinto della pavimentazione rendono emozionante l’interno grazie ai mosaici che decorano l’abside.
Tra gli innumerevoli dettagli, spiccano le rappresentazioni dei cortei di Teodora e Giustiniano, collocati frontalmente nei pannelli posti nell’abside.

Giustiniano (482-565 d.C) fu eletto imperatore dell’Impero romano d’Oriente nel 527. Considerato uno dei più grandi sovrani di età tardo antica.
Nella basilica egli è rappresentato vestito di porpora con in mano un bacile d’oro, che porge in occasione della consacrazione della chiesa. Si noti che Giustiniano è dotato di un’aureola dorata, anche se non è un santo, ma la sua figura era molto divinizzata.
Spiccano altre figure interessanti, come quella di Massimiano, vescovo di Ravenna, di cui è riportato il nome al di sopra del suo capo.
Tra questi, uno di loro potrebbe essere Giuliano Argentario, finanziatore della costruzione della basilica, ma anche il prefetto del pretorio, alto funzionario imperiale che risiedeva a Ravenna.

Di fronte al corteo di Giustiniano si trova quello dell’imperatrice Teodora. La donna è raffigurata mentre porge verso l’altare un calice dorato tempestato di gemme preziose. Nobilitante è la decorazione del suo capo: un diadema di pietre e perle orna il suo viso.
Alle loro spalle, infatti, lo sfondo decorato con tende, colonne, fontane. Ciò rimanda all’aspetto degli interni delle sue stanze.

I cortei di Giustiniano e Teodora dei mosaici di San Vitale offrono una testimonianza storica che ci narra come doveva essere Ravenna nel VI secolo.