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Sito Ufficiale di Informazione Turistica di Ravenna

La Pieve di San Cassiano in Decimo (Campiano)

Via Trava - Ravenna

A circa 14 km a sud dal centro Ravenna, nei pressi del piccolo abitato di Campiano, si erge tra la campagna circostante la PIEVE DI SAN CASSIANO “IN DECIMO”.

Posta lungo l’antica via Petrosa (un tratto viario nato verosimilmente per mettere in comunicazione Ravenna con la via Emilia), l’edificio religioso riporta nel nome la distanza di 10 miglia, ovvero la distanza materiale esistente tra Forlimpopoli, inizio del percorso viario e la chiesetta stessa.

L’intitolazione a San Cassiano, martire del IV secolo d.C., ben si coniuga con la tradizione agiografica locale. Una prova è la raffigurazione dello stesso nel ciclo musivo della Basilica di Sant’Apollinare Nuovo.

All’origine della pieve

Le prime testimonianze della pieve risalgono al IX secolo d.C. Pur avendo mantenuto il suo impianto originario, l’edificio ha subito numerose modifiche nel corso del tempo, frutto di ricostruzioni e rimaneggiamenti fino al ‘700.

La chiesetta, che si discosta nella sua struttura architettonica dal modello ricorrente nell’agro ravennate, è a unica navata e si conclude con una grande abside semicircolare all’interno e poligonale all’esterno.

Nell’angolo sinistro si innalza un campanile di forma quadrangolare (X secolo d.C.) adornato da sei ordini di polifore.

Conosciuto con il tradizionale nome di “la Bartolla” (poiché su una delle pareti spicca una statuetta frammentaria: inizialmente si pensava fosse una figura femminile, ma in realtà raffigura una divinità pagana maschile, probabilmente il dio Apollo), si distingue da tutti gli altri della zona per via dell’interessante presenza nei muri di ceramiche policrome di fabbricazione bizantina che, in termini tecnici, vengono definite “bacini”, forma ornamentale tipica degli edifici di culto di area toscana.

Al XII secolo appartiene la parte superiore della facciata con la bifora centrale ornata da due mascheroni di laterizio mentre molto interessanti sono reperti custoditi all’interno della chiesa, di tradizione alto medievale.

CONTATTI

  • + 39 0544 269948

FOCUS

Le pievi dell’esarcato

Le contrade della Romagna si caratterizzano per la presenza puntuale e diffusa di moltissime chiese di campagna, volute dalla Chiesa quali capisaldi del processo di evangelizzazione che interessò, in epoca alto-medievale, tutto il territorio.

Tra le province di Ravenna, Forlì/Cesena e Rimini ritroviamo così tanti edifici religiosi che ancora testimoniano quel processo e fanno riaffiorare nella memoria quotidiana questi luoghi destinati a raccogliere i fedeli e a svolgere le pratiche dell’anima.

Poste solitamente lungo le principali vie di comunicazione (stradale e fluviale), sono un incredibile patrimonio di informazioni e suggestioni. Raggiunsero il loro momento di massimo splendore tra IX e XII secolo, per poi concludersi alla fine del secolo successivo.

Dando uno sguardo all’area di Ravenna emergono così la Pieve di San Cassiano in Decimo (Campiano), la Pieve San Pietro in Campiano, la Pieve di San Pietro in Trento, la Pieve di San Zaccaria, la Pieve di Longana, la Pieve di Santo Stefano in Tegurio (Godo), la bellissima Pieve di San Pietro in Sylvis (Bagnacavallo) e molte, molte altre.

Al loro interno ci sono tesori e impianti decorativi che vale la pena conoscere, e dietro quei muri in mattoni si annidano storie e opere d’arte assolutamente da scoprire.

informazioni utili

Orario

Tutti i giorni: 8.30 – 17.00

Gratuità

Ingresso gratuito.

Accessibilità

L’edificio è perfettamente accessibile a tutte le persone con disabilità motorie.

A cura della Redazione Locale
E-mail: turismo@comune.ravenna.it

Ultima modifica: 4 Novembre 2022

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