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Le CATERINE sono dei tipici biscotti ravennati a forma di bambolina, di gallina o di galletto, ricoperti di cioccolata e rifiniti con decorazioni di zucchero colorato.

L’origine di questi dolce è incerta, ma ogni anno, nel giorno di Santa Caterina (25 novembre) vengono sfornati in tutta la città con l’usanza di regalarli a bambini e bambine.

La gallina è auspicio di fecondità per le ragazze; la bambolina ne rappresenta la santa protettrice; il gallo, infine, solitamente destinato ai ragazzi, rappresenta l’annuncio del giorno, quindi del ritorno e del rinnovamento.

RICETTA DELLE CATERINE

Ingredienti per 6 persone

  • 500 gr. di farina bianca;
  • 100 gr. di burro fuso;
  • 200 gr. di zucchero;
  • 2 uova intere;
  • 1 bustina di lievito per dolci;
  • scorza di limone grattugiata;
  • perline argento, palline e codette colorate per decorare dolci.

Preparazione

Dopo aver lavorato bene lo zucchero con le uova, aggiungere il burro fuso e la scorza grattugiata e mescolare. Unire la farina e il lievito setacciati e amalgamare il tutto sino a ottenere un impasto liscio e omogeneo.

Coprire il composto e lasciare riposare in frigorifero per circa 20 minuti. Nel frattempo scaldare il forno a 180° C°.

Stendere l’impasto con il matterello sino a ottenere un disco di circa 1cm di spessore. Da questo ricavare le figure desiderate con delle formine (o con un coltello a mano libera).

Disporre le figure su una teglia coperta con carta da forno, e decorare con glassa, granella di zucchero, zuccherini o codette colorate, o semplicemente con zucchero semolato.

Infornare e far cuocere per circa 10-12 minuti o comunque sino a doratura. Lasciare raffreddare su una gratella.

A cura della Redazione Locale.
E-mail: turismo@comune.ravenna.it

Ultima modifica: 6 Dicembre 2022

FOCUS

Tra amore e santità

Par Santa Catarena / e’ gal e la galena / la bela bambuzèna” (per Santa Caterina il gallo, la gallina e la bella bambolina) scriveva già nel 1922 il poeta romagnolo Aldo Spallicci, a riprova del forte radicamento di questa tradizione nel territorio ravennate. Ma qual è l’origine di questa dolce e del suo nome?

I testi cristiani narrano di Caterina d’Alessandria, nata da stirpe reale, giovane bellissima e istruita in ogni disciplina. Avviata al culto pagano decise di convertirsi e per questo venne condannata al martirio. Ma la tortura non ebbe mai luogo perché di fronte alla sua fermezza gli uncini si spezzarono e dalle sue ferite sgorgò latte, segno della sua vergine innocenza. Il suo corpo venne deposto dagli angeli e nel luogo della sua sepoltura venne innalzato un grande tempio. Santa Caterina è da allora patrona delle fanciulle da marito, delle sartine, delle partorienti, dell’università e degli studenti, per la sua leggendaria sapienza capace persino di confondere i filosofi pagani.

Una tradizione locale vuole invece che il biscotto a forma di bambolina sia stato ideato da un giovane pasticcere, innamorato di una sarta, ma impossibilitato ad incontrarla per l’opposizione della famiglia di lei. Per dimostrare i propri sentimenti e renderla felice, il giovane ideò questo dolce a sua immagine.

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