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Palazzo Merlato (o Palazzo Comunale)

Piazza del Popolo, 1 - Ravenna

Nel cuore di Ravenna, affacciato sulla suggestiva Piazza del Popolo, si erge con tutta la sua imponenza il cosiddetto PALAZZO MERLATO, centro della società civile della città.

Questo edificio, meglio noto per essere il Palazzo Comunale, ospita uffici pubblici, il Consiglio cittadino ed è sede di alcune delle più importanti cerimonie civili locali.

L’attuale complesso è costituito da due edifici ad angolo, contigui e comunicanti tra loro grazie al voltone su Via Cairoli.

Il primo, quello posto sul versante nord della piazza, è il cosiddetto Palazzetto Veneziano. Il secondo, invece, sviluppa lungo il lato ovest, è il Palazzo del Comune, detto anche Palazzo Merlato.

La storia del palazzo

Ricostruire la storia di questo complesso, almeno nelle sue prime fasi, è ancora oggi molto complicato.

Sappiamo che nell’area in cui sorge il Palazzo Comunale un tempo scorreva l’antico alveo del fiume Padenna e tutt’intorno diverse dimore medievali. Tra queste anche quella di Bernardino da Polenta, che la tradizione ricorda crudele signore della città.

Sul finire del XIII secolo (1280-88) il Consiglio Comunale della città fu trasferito dall’area dell’arcivescovado a questa zona.

L’odierna Piazza del Popolo iniziò proprio in quegli anni a configurarsi quale centro di potere pubblico e di rappresentanza cittadina, completando il suo percorso di affermazione solo nel XV secolo con il tombamento del fiume Padenna e il nuovo disegno urbanistico generale della città.

Dell’antica sede comunale oggi non rimane quasi nulla. Nel 1512, inoltre, l’edificio subì gravi danneggiamenti in occasione del sacco di Ravenna a opera dei francesi (Battaglia di Ravenna).

Nel 1534 il palazzo fu collegato, attraverso il voltone ribassato che si apre sull’attuale via Cairoli, all’attiguo Palazzetto Veneziano.

Il secolo successivo, nell’ambito del fervore costruttivo promosso dalle famiglie nobili locali, fu edificato nel 1681 il primo nucleo dell’attuale palazzo comunale, con la demolizione di massima parte delle strutture d’età precedente.

Un’ipotesi attribuisce il disegno a Pietro Grossi. L’edificio fu progressivamente ampliato, fino al 1761 quando fu aggiunto un ulteriore piano. Alla merlatura ghibellina, aggiunta nel 1857, si deve il nome alternativo di Palazzo Merlato.

Tra decorazioni e pitture

Se si percorre il passaggio coperto che si apre su Via Cairoli, è possibile ammirare la grande volta che conduce all’attigua Piazza XX Settembre.

Decorata con splendidi affreschi realizzati nel 1873 di Gaetano Savini mostra tra motivi floreali monumenti, luoghi e cittadini illustri di Ravenna.

Il portico del Palazzetto Veneziano conserva però un’altra meravigliosa sorpresa: l’area è sostenuta da ben otto colonne in granito i cui capitelli di epoca teodericiana richiamano al periodo di dominazione gota della città (vedi focus).

Sempre Gaetano Savini fu l’artefice nel 1882 della realizzazione della decorazione della volta della Sala del Consiglio Comunale, posta al piano nobile. Al centro si ritrova lo stemma di Ravenna e, ai quattro angoli, quelli delle città di Torino, Firenze, Roma e Napoli, il tutto contornato da una decorazione prospettica a chiaroscuro.

Nelle mezzerie dei quattro lati sono rappresentate le figure allegoriche della Scienza, dell’Industria, dell’Agricoltura e del Commercio, dipinte su tela da Alessandro Guardassoni di Bologna. Nel 1921 le decorazioni della volta sono state ulteriormente ritoccate dal ravennate Enrico Piazza, allievo del Savini.

Alle pareti della Sala Consiliare sono collocati busti che ritraggono personaggi importanti della storia di Ravenna come Giuseppe Garibaldi, Luigi Maioli, Giuseppe Mazzini, Luigi Carlo Farini, Gioacchino Rasponi, Alfredo Baccarini e Vittorio Emanuele II.

Attigua alla Sala del Consiglio Comunale e collegata da una porta incorniciata da due lesene con capitelli in stucco a rilievo e uno stemma di Ravenna, si trova la Sala Preconsiliare.

CONTATTI

FOCUS

I CAPITELLI DI TEODORICO

Il portico del Palazzo Comunale è sostenuto da otto colonne in granito, alcune delle quali nascondono sui loro capitelli in marmo proconnesio una curiosa sorpresa.

La zona dell’abaco di alcune di queste colonne mostra infatti scolpito, tra le foglie d’acanto, il monogramma di Re Teoderico, circondato da una coroncina d’alloro.

Secondo la tesi di Corrado Ricci, queste colonne e i relativi capitelli sarebbero databili al VI secolo d.C. e da riferire alla Chiesa di Sant’Andrea dei Goti, un edificio religioso demolito nel 1457 al momento della costruzione della Rocca Brancaleone.

Altri, invece, come lo studioso e artista Gaetano Savini, ipotizzano che appartenessero alla Basilica Herculis, voluta o restaurata dallo stesso Teoderico nel luogo in cui successivamente sarebbe stata edificata la Basilica di Sant’Agnese.

Ciò che è certo, al di là delle singole ipotesi, che nel XV secolo i veneziani, nuovi dominatori della città, reimpiegarono molti elementi provenienti dalle architetture più antiche per abbellire ed edificare i nuovi palazzi, tra cui il portico dello stesso Palazzetto Veneziano.

informazioni utili

Orario

Dal lunedì al venerdì: 7.30 – 19.30
Sabato: 7.30 – 13.30

Chiusura

Il palazzo è chiuso al pubblico la domenica.

Gratuità

Ingresso libero.
Si ricorda che l’edificio è sede di uffici pubblici. I suoi spazi quindi non possono essere visitati liberamente, se non in occasioni particolari.

Accessibilità

L’edificio è accessibile in tutti i suoi spazi.

Come Arrivare

Palazzo Merlatosi affaccia su Piazza del Popolo, nel cuore del centro storico di Ravenna.

A piedi: l’area è facilmente raggiungibile a piedi partendo dalla vicina stazione ferroviaria.

In bus: l’area immediatamente attorno a Piazza del Popolo è servita dal trasporto pubblico locale. Per orari e soste: startromagna.it

In macchina: il centro storico di Ravenna è ad accesso limitato. Per conoscere le più vicine aree parcheggio, vedi QUI.

A cura della Redazione Locale
E-mail: turismo@comune.ravenna.it

Ultima modifica: 12 Aprile 2022

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