Immediatamente alle spalle della basilica di San Vitale, nascosto tra le fronde di un grande platano, si trova il Mausoleo di Galla Placidia, uno degli otto monumenti Unesco della città di Ravenna.
Il piccolo edificio fu costruito nella prima metà del V secolo d.C. con finalità funebri su committenza della stessa Galla, sorella dell’imperatore Onorio e madre reggente del futuro imperatore Valentiniano III.
Non fu mai però utilizzato in tal senso in quanto nel 450 d.C. l’imperatrice morì a Roma e seppellita in quella città.
Anche se oggi il mausoleo appare come una costruzione a sé stante all’interno del grande complesso di San Vitale, in origine doveva essere collegato alla retrostante Basilica di Santa Croce tramite un nartece (portico), andato poi distrutto.
All’esterno l’edificio appare di piccole dimensioni, con una pianta a croce latina e una struttura muraria in mattoni sobria e pulita. All’incrocio dei quattro bracci, si alza la cupola nascosta da un tiburio a torretta quadrata.
A causa della subsidenza, ovvero quel progressivo sprofondamento del suolo che caratterizza gran parte del territorio di Ravenna, l’edificio oggi appare più basso di quanto doveva essere in passato (interrato di circa 1 metro e mezzo).
Al suo interno il mausoleo è rivestito nella parte inferiore da marmi gialli, mentre la parte superiore è interamente decorata da meravigliosi mosaici che ricoprono pareti, archi, lunette e cupola.
A cavallo tra la tradizione artistica ellenistico-romana e quella cristiana, i temi iconografici rappresentati sviluppano a più livelli interpretativi il tema della vittoria della vita eterna sulla morte.
Al centro della cupola, in un immenso cielo stellato, appare in tutto il suo splendore una croce latina dorata, simbolo di Cristo Sole Nascente.
Attorno ad acclamarlo i quattro Esseri dell’Apocalisse e nelle lunette gli apostoli contornati da colombe e zampilli d’acqua, a simboleggiare la Grazia che attinge alla Fonte Divina.
Seguendo la stessa metafora, nelle lunette a Est e Ovest, i cervi si abbeverano all’acqua sacra del battesimo circondati da un paradisiaco giardino mentre, nella lunetta di fronte all’ingresso, accanto a una graticola in fiamme, appare San Lorenzo Martire.
Sopra l’ingresso, il mosaico più pregiato: il Cristo Buon Pastore tra le sue pecore.
Mirabili, dovunque, le decorazioni floreali e geometriche trasformano la penombra del monumento in un inno alla luce e la sua visita in una preghiera alla Vita Eterna.