Un progetto artistico coinvolge Giancarlo Gramantieri e Marco Bravura e si tramuta in una mostra che – dal 7 giugno al 12 luglio – prende forma nelle sale di Palazzo Rasponi dalle Teste.
Quanti Guanti prende corpo da un elemento di lavoro: il guanto, inteso come “oggetto che passa dal lavoro manuale al rango di opera artistica attuale” come ci rivela il compianto Saturno Carnoli nel testo che introduce l’esposizione, che raccoglie anche i contributi letterari di Tonino Guerra, Gianni Morelli e Carlo Briganti.
Marco Bravura e Giancarlo Gramantieri sono legati da un rapporto d’amicizia e d’arte lungo e profondo che li ha visti operare con successo, ormai da diverso tempo: mosaicista celebre il primo, fotografo e raffinato pubblicitario di moda il secondo.
È proprio Gramantieri a iniziare la ricerca nel 2007, da Longana, nella campagna ravennate. Dalle strade di periferia alle spiagge deserte, dalle zone industriali alle darsene dove approdano navi, il guanto raccolto negli angoli più sperduti diventa ben presto evocazione rappresentata di un mondo autentico fatto di lavoro e di vita.
Una raccolta vasta, attenta, che reca segni antropologici, estetici e culturali inaspettati, dove il lavoro di ricerca prima viene tradotto in progetto fotografico poi. I guanti stessi assurgono al ruolo più imprevisto, divenendo l’opera originale.
Qualche anno dopo, nel 2011, Giancarlo Gramantieri e Marco Bravura ampliano l’orizzonte; elaborano e ingrandiscono con tecnica mista su tela i guanti raccolti nel percorso ormai divenuto ampio e approfondito. Nasce così l’altra visione della raccolta, quella inedita, che i due artisti presentano per la prima volta insieme nella loro Ravenna fino al 7 luglio.
L’iniziativa è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna, MAR Museo d’Arte della Città di Ravenna.
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Ingresso gratuito
