Dall’8 maggio al 11 luglio 2021, allâinterno della Chiesa di San Romualdo di Ravenna, si potrĂ ammirare la preziosa mostra âLE ARTI AL TEMPO DELL’ESILIOâ, secondo grande appuntamento del ciclo espositivo âDante. Gli occhi e la menteâ.
Nellâaffrontare la figura di Dante Alighieri piĂč volte ci si Ăš interrogati sul particolare ruolo che lâesperienza visiva potĂ© avere nella concezione delle sue opere. Molti studiosi hanno notato la capacitĂ del Poeta di pensare direttamente per immagini, attingendo, soprattutto nella Commedia, a un repertorio che certamente doveva comprendere anche le esperienze figurative.
Questo soprattutto se si considera che egli era nato e vissuto a Firenze, cittĂ che dalla metĂ del XIII secolo in avanti aveva vissuto una notevolissima fioritura artistica, culminata con lâesperienza di Cimabue e poi da quella sorprendente dellâallievo Giotto, di cui Dante dovette conoscere le opere, come attesta il celeberrimo passo del Purgatorio.
Lâorigine fiorentina del Poeta lo metteva in una posizione privilegiata potendo facilmente registrare i fatti piĂč salienti dellâincalzante evolversi dellâarte locale.
Con l’arrivo dell’esilio (iniziato nel 1302), Dante iniziĂČ a peregrinare per varie corti e cittĂ dellâItalia centro-settentrionale, arricchendo il suo âvasto patrimonio di immaginiâ di cui certamente dovette tenere conto nel momento in cui compose la Commedia.
Un percorso assai travagliato che la mostra, curata da Massimo Medica (Direttore dei Musei Civici dâArte Antica di Bologna), ripercorrere, seguendone le principali tappe fino a giungere allâultimo approdo a Ravenna, dove, come Ăš noto, il poeta si spense esattamente settecento anni fa.
Roma, Arezzo, Verona, Padova, Bologna, Lucca, Pisa, Ravenna, costituiscono alcune delle tappe principali del suo esilio, che scandiscono il percorso della mostra nella quale figurano alcuni capolavori assoluti prodotti nellâetĂ di Dante attraverso i quali Ăš possibile ripercorrere le piĂč importanti vicende che caratterizzarono tra il XIII e il XIV secolo lâarte italiana, connotata proprio in questi anni da profonde mutazioni e novitĂ .
La mostra Ăš realizzata grazie al prezioso contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, della Camera di Commercio di Ravenna e della Regione Emilia-Romagna