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Sito Ufficiale di Informazione Turistica di Ravenna

Palazzo di Teodorico (cosiddetto)

Via di Roma, angolo Via Alberoni - Ravenna

Con il nome di PALAZZO DI TEODORICO si fa comunemente riferimento ai resti architettonici di un edificio collocato lungo l’attuale via di Roma, all’incrocio con via Alberoni, in prossimitĂ  della Basilica di Sant’Apollinare Nuovo.

Un viaggio nella storia

Dalle fonti scritte, si sa per certo che il re ostrogoto Teodorico risiedesse in un palazzo maestoso collocato nei pressi dell’attuale Basilica di Sant’Apollinare, in una zona della cittĂ  che era giĂ  stata scelta dai suoi predecessori (Onorio stesso e Valentiniano III) come sede della corte imperiale.

Oggi lungo la navata centrale nella Basilica di Sant’Apollinare, voluta dallo stesso Teodorico in funzione di cappella palatina, è possibile ammirare una splendida raffigurazione di quell’edificio.

Il mosaico rappresenta un complesso a due piani con portici laterali e una parte centrale piĂš ampia e timpanata che contiene, al centro, un’epigrafe musiva. Dietro si intravedono, cinti da mura, alcuni edifici a pianta circolare e a pianta basilicale.

Un palazzo o cos’altro?

I resti architettonici dell’edificio che ancora ammiriamo su via di Roma sono in realtĂ  i resti del “palazzo” imperiale solo per tradizione. La storia, come spesso accade, è piĂš complessa.

Secondo alcuni studiosi il complesso attuale sarebbe il resto di un corpo di guardia (VII-VIII secolo) costruito per sorvegliare l’accesso al palazzo al tempo in cui era abitato dagli esarchi (così erano denominati i governatori delle provincie italiane su mandato dell’imperatore di Bisanzio).

La fabbrica doveva imitare un analogo edificio di Costantinopoli chiamato Calce (ossia bronzo) per la sua monumentale porta bronzea. Da qui scaturirebbe la denominazione di Calce o ad Calchi per l’edificio ravennate.

Secondo altri, invece, si tratterebbe dei resti dell’atrio-porticato (ardica) antistante la chiesa di San Salvatore ad Calchi. Questo edificio di culto, documentato nelle fonti medievali e ubicato in prossimitĂ  dell’ingresso del palazzo e della chiesa di Sant’Apollinare Nuovo, risulta quasi del tutto distrutto in un documento del 1503.

Quest’area fu oggetto di studio a partire dalla metĂ  del XIX secolo, a seguito del rinvenimento fortuito di alcuni tratti pavimentali a mosaico.

La fase piĂš antica, databile tra la fine del I sec. a.C. e l’inizio del I sec. d.C., sarebbe riconducibile a una villa suburbana. A questa seguono stratigrafie risalente al IV secolo d.C. che testimoniano caratteristiche palaziali per quest’area, riconducibili probabilmente al palazzo imperiale di Onorio, che nel 402 d.C. aveva trasferito la capitale dell’Impero Romano Occidentale a Ravenna.

Si attesta l’esistenza di una residenza di notevoli dimensioni costituita da ambienti che gravitano attorno a un grande cortile porticato, sul quale si affacciavano un’aula absidata pavimentata in opus sectile (V sec. d.C.) e una sala triclinare con tre absidi e un raffinato mosaico pavimentale. Quindi, in età teodoriciana (493-526), il palazzo sarebbe stato trasformato, ampliato e alcuni ambienti ripavimentati a mosaico.

Alla fine del VI secolo il livello di alcuni ambienti appare innalzato con una nuova pavimentazione a mosaico. Le testimonianze archeologiche indicherebbero che il palazzo rimase attivo almeno fino all’VIII secolo inoltrato.

Cosa vedere

Attualmente, attraverso una scala a chiocciola, inserita nella torre rotonda che fiancheggia la porta sul lato est, è possibile accedere alla sala superiore.

Qui sono stati collocati in più riprese, a partire dalla fine del Novecento, numerosi tratti di pavimentazioni musive rinvenute e distaccate durante le campagne archeologiche (1908-1914) effettuate nell’area del palazzo imperiale teodoriciano. Frammenti musivi si trovano anche al pianterreno nella stretta loggia anteriore.

CONTATTI

FOCUS

Opere edilizie di Teodorico a Ravenna

Con Teodorico, figlio del re degli ostrogoti, chiamato dall’imperatore Zenone per sconfiggere Odoacre in Italia, Ravenna iniziò una lenta ripresa dopo gli anni di declino del dominio precedente che la vedevano assediata dalle paludi e dalle mura cadenti.

Dal 493 d.C. furono avviati dei lavori di bonifica e un vasto piano edilizio. La cittĂ  cominciò ad arricchirsi di opere e monumenti. Fece edificare la meravigliosa Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, la Chiesa dello Spirito Santo, il Battistero degli Ariani, il suo mausoleo e, appunto, un palazzo in stile imperiale, come quello di Diocleziano a Spalato.

Al di lĂ  dei presunti resti del Palazzo di Teodorico, possiamo dedurne lo splendore originario nel mosaico che decora la parete destra della navata centrale di Sant’Apollinare Nuovo.

E in effetti, proprio nell’area di città corrispondente alle sopra citate raffigurazioni, una campagna di scavi del 1908-1914 ha riportato alla luce parti di pavimento e di ricchi mosaici, che per importanza confermerebbero la presenza di strutture abitative pluristratificate.

informazioni utili

Orario

LunedĂŹ: 8.30 – 19.30
Sabato e domenica: 17.30 – 19.30

DAL 1° APRILE 2024
LunedĂŹ: 8.30 – 13.30
Sabato: 17.30 – 19.15

Ultimo ingresso: mezz’ora prima della chiusura

Chiusura

Il palazzo è chiuso da martedÏ a venerdÏ.

Chiuso anche il 25 dicembre e il 1° gennaio.

Tariffe

Ingresso: €2

Il biglietto è acquistabile unicamente online o presso le biglietterie di tutti i musei e le aree gestiste dalla Fondazione RavennAntica.

GratuitĂ 

L’ingresso nei musei, monumenti, gallerie ed aree archeologiche dello Stato è gratuito per tutti i cittadini appartenenti all’Unione Europea, di etĂ  inferiore a 18 anni. Inoltre, l’ingresso è gratuito in Archivi e Biblioteche statali per tutti i cittadini (senza distinzione di etĂ ).

Sono, inoltre, previste ulteriori agevolazioni per l’ingresso.

AccessibilitĂ 

Il monumento non è accessibile in tutte le sue parti alle persone con disabilità motorie.

Come Arrivare

Il Palazzo si trova a circa a 700 mt. dalla stazione ferroviaria, in zona pedonale. Nelle vicinanze si trovano: la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo (Patrimonio UNESCO), il complesso del Museo d’Arte della Città e la Basilica di Santa Maria in Porto.

In bus: fermata tutte le linee urbane a 200 mt. Cerca il tuo autobus: www.startromagna.it

In macchina: parcheggio auto a circa mt 100. QUI, per maggiori informazioni sui parcheggi in città.

A cura della Redazione Locale
E-mail: turismo@comune.ravenna.it

Ultima modifica: 13 Marzo 2024

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